Questa volta ci siamo cimentati non con restauri o progetti di arredamento ma con tre sculture. Il lavoro, commissionato da Osteria di Passignano, ci ha dato modo di sbizzarrirci su molte nostre idee strambe….
La sfera.
Simbolo di perfezione rinascimentale, trova il giusto spazio in un luogo circondato da bellezza e armonia. A questa “forma senza forma” sono state accostate e inserite delle note dissonanti per far risaltare ancor di più ogni sfera.
Due sono realizzate con legno di vecchie botti; strati su strati come ere geologiche sovrapposte poi stondate a mano. Questo materiale è un diretto riferimento alla storia vinicola che è protagonista in questi luoghi.Prima che osteria, l’edificio che le ospita è una cantina. Il metallo fuso che gocciola dall’alto e forma un laghetto che cola, simboleggia l’acqua che, assieme al lavoro dell’uomo e alla terra (la sfera) nutre e fa crescere la vite, simbolo del Chianti e forza motrice di gran parte di questi luoghi.
La terza sfera simboleggia la fatica fisica di chi, in prima persona, ha vissuto in queste campagne per secoli: i mezzadri prima, i contadini poi. Le placche metalliche sono pezzi di lamiera provenienti da vari oggetti rurali come secchi o setacci e vecchi tubi anche di rame. La metà ossidata a bronzo, ruggine e rame, ci pone di fronte al tempo che, inesorabile passa e trasforma tutto. All’inizio il metallo non è ossidato ma il tempo, l’aria e l’acqua lo rendono scuro, verde-azzurro ma non per questo meno bello.
E’ diverso. Trasformato in altra cosa.